martedì 25 ottobre 2016

Scenari di XXI secolo (parte II)

Questo post é dedicato ai cattocomunisti di mmerda, utili idioti, portatori d'acqua al pozzo di satana, dato che
  • negano l'esistenza di una sovrappopolazione sul pianeta terra
  • negano l'esistenza di una bomba demografica africana
  • negano che la sovrappopolazione s'intreccerà indissolubilmente con i problemi di climate change
  • negano l'utilità per l'Africa di una rigida politica di controllo delle nascite
  • narrano la fiaba che il XXI secolo porterà pace & prosperità per il genere umano


Vediamo adesso i QUATTRO scenari, espansi in dettaglio: 

 

FALSO RITORNO ALL'ETA' DELL'ORO In questo contesto, ci sarebbe il prezzo del petrolio basso, grazie al successo dello shale gas nel breve e medio periodo (ma non nel lungo periodo). Questa circostanza favorevole sulle tecniche shail gas/oil durerebbe sino a quando i prezzi sui mercati delle commodities non avessero riscontato i danni da climate change ossia scarsità di acqua, caduta delle rese agricole, devastazioni da eventi atmosferici, cambi di clima per modifica dei jet stream, crescita dei prezzi delle terre fertili e migrazioni ossia guerre. Non riscontando nei mercati questi eventi, il prezzo del petrolio basso causerebbe un falso ritorno al periodo d'oro degli anni 1950s-1960s con energia a prezzi costanti. La produzione d’auto sfornerebbe auto pesanti, energivore e con grossa cilindrata. Continuerebbe il gigantismo dei camion per autotrazione e sarebbe assai scarso l’uso dei mezzi pubblici nei paesi del I° e II° mondo. La domanda cinese & indiana dei consumatori del II° mondo sarebbe soddisfatta con motori endotermici di tipo europeo e più risparmioso, rispetto ai prodotti energivori di tipo nord_americano V8. 

Inoltre si diffonderebbe la falsa convinzione nel mondo, di poter raggiungere specie per i paesi di Cina ed India, un lifestyle energivoro di tipo nord-americano od europeo, ovunque sulla Terra

In questo contesto, alte e senza controllo sarebbero l'emissioni di gas ad effetto serra sia per la componente umana, quanto per il meccanismo naturale siberiano a positive feedback: quindi ci sarebbe un’accelerazione del climate change. 

Il problema della sovra-popolazione sulla Terra si legherebbe rapidamente ed in modo inscindibile al problema del climate change, inducendo scarsità di acqua potabile, cibo, terre fertili, materie prime ed energia. Gli effetti del climate change genererebbero necessità di migrazioni ossia guerre e prima ancora tensioni finanziarie

In questo universo definito “Falso ritorno all’età dell’oro” é ineluttabile la WWIII che non sarebbe mitigata come evento negativo sulla Terra. Quindi in questo contesto, sarebbe politicamente importante per gli Stati nazionali, disporre di un potente hard power militare e delle sue capabilities, per sostenere una WWIII di migrazione.


CATASTROFE ULTRAVIOLETTA In questo contesto, il prezzo del petrolio sarebbe alto, questo a causa dello scarso successo dello shale oil/gas e delle sue esternalità negative (distruzione di terre fertili, inquinamento delle falde acquifere). Riscontare tali costi oppure l’incidenza del climate change con eventi negativi, indurrebbe nel mondo la nascita di una massiva carbon tax sui carburanti fossili, la quale concorrerebbe ad un alto costo dei carburanti fossili (metano, carbone e derivati del petrolio).  
Le norme anti-inquinamento nei paesi dei I° mondo sarebbero severe queste impatterebbero sia per il segmento del riscaldamento & blocchi traffico cittadino. Ci sarebbe una graduale rimozione del consumo di auto in città con diffusione di bici e mezzi pubblici gratuiti. A seguire, ci sarebbe il collasso del segmento city car a combustione interna e nessuna espansione del segmento city car a fuel-cell in favore dei mezzi pubblici. Le auto sarebbero mezzo di spostamento solo a medio raggio e sarebbero sempre più efficienti con una crescita dei km/litro, nonché inizierebbe la diffusione delle auto ibride oltre ad una graduale espansione del segmento auto elettriche ad idrogeno/fuel cell. 

Ci sarebbe una forte crisi dei produttori d'auto del I° mondo e calo del pil nel I° mondo, a causa di una severa ristrutturazione industriale e del lifestyle. A seguire ci sarebbe un appesantimento dei debiti pubblici sia per i danni del climate change, sia per crisi economica (in talune aree anche per cause d'invecchiamento demografico) con inevitabili riflessi sul valore delle monete dei paesi e delle aree più indebitate. Quest’ultima sarebbe un’ulteriore causa di riduzione di approvvigionamento di materie prime, energia, semilavorati ecc... 

 Sfortunatamente la domanda cinese & indiana e del II° mondo sarebbe in espansione, quindi vanificherebbe tutti gli sforzi dei I° mondo, in quanto il fabbisogno del II° mondo sarebbe soddisfatto con energia da carburanti fossili. Inoltre le utilitarie ibride di dimensioni piccole e prodotte nel II° mondo, avrebbero grandi economie di scala e dimensione con impatti sull’esportazione di tali prodotti nei paesi ricchi, accentuando così la crisi dei produttori d'auto storici del I° mondo. 

Ci sarebbe un migliore efficentamento energetico di palazzi e case nel I° mondo, un lento sviluppo dell'autoproduzione di energia da fonte solare, quindi un calo dei consumi elettrici e di metano/gas a livello aggregato, con impatti negativi sul pil anche per la flessione delle importazioni del comparto energetico, senza però subire sul mercato del I° mondo alcuna rimozione nel soddisfacimento dei bisogni nella popolazione (consumi incontabilizzabili per autoproduzione ed autoconsumo). 

 C’é da sottolineare che sarebbe rapida la crescita delle tariffe aeree e dei noli navali, a causa della carbon tax. Sarebbe forte la riduzione del traffico aereo, navale, turistico e mercantile, quindi si ridurrebbe drasticamente la mobilità delle persone e delle merci a livello planetario. Ciò causerebbe una graduale nascita di squilibri economici e produttivi con scarsità di beni, in vari continenti per riduzione degli scambi internazionali. Di riflesso ci sarebbe una forte caduta del turismo di massa come risorsa per i paesi, tranne il segmento turismo per le persone molto ricche. 

 In questo contesto, ci sarebbe una graduale perdita d'importanza dei paesi produttori di petrolio/energia fossile in favore di una crescita dell'importanza dei deserti. Contestualmente ci sarebbe una lotta tra monete nei vari nazioni e blocchi politico-economici per nuove pratiche per coprire i saldi commerciali del commercio internazionale, in scarsità di risorse. 

Sarebbe mantenuto il potere finanziario dei paesi petrolarabi, i quali con politiche di diversificazione finanziaria potrebbero favorire nuovi equilibri finanziari, rispetto a quelli attuali nel commercio estero. Sarebbe attesa una graduale emersione dell’importanza dell’Australia e sud Africa e della fascia sahariana assieme alla penisola araba, come luoghi per produrre ed esportare energia verde. 

Il sahara probabilmente sarebbe controllato dal blocco OTAN e ci sarebbe uno scontro militare a causa del sovrapopolazione e della migrazione sub-sahariana a nordest Africa. Sarebbero modeste le politiche di mitigazione nel I°, II° e III° mondo, circa gli effetti negativi del climate change anche a causa dei gas ad effetto serra già rilasciati. 


La strategia di adattamento dipenderebbe nei tre mondi, essenzialmente da quanta energia sarebbe possibile produrre in una nazione, rispetto ai fabbisogni effettivi per mitigare gli effetti climatici negativi

 Ci sarebbero crescenti scontri militari per le fonti d’energia, acqua, territori. La mitigazione climatica a livello territoriale dati gli alti fabbisogni di qualche area della terra, sarebbe non sufficiente ad evitare la WWIII  a causa anche dei contrasti politico-economici e finanziari di un contesto molto competitivo in scarsità di materie e risorse, con presenza di alta sovra-popolazione ed impellenti necessità di migrazione!. 

 
SURROGAZIONE INERZIALE ESPLOSIVA In questo contesto il prezzo del petrolio sarebbe alto anche a causa dello scarso successo dello shale oil/gas che sarebbe un fallimento a causa delle alte esternalità negative indotte da queste tecniche, nonché dalla valutazione degli effetti del climate change sui corsi delle commodities. Sarebbe perseguita nel mondo una politica di sostituzione del petrolio con la produzione di carburanti sintetici derivati dal carbone. Questo indurrebbe un forte abbassamento del prezzo dei carburanti nei paesi industrializzati, causando solo un modesto efficentamento energetico di palazzi e case. 

Sarebbe molto lento lo sviluppo dell'autoproduzione di energia da fonte solare mentre in Europa ci sarebbe una costanza dei consumi elettrici e di metano/gas, una viscosità del pil europeo e delle importazioni del comparto energetico. La sostituzione del petrolio con i carburanti sintetici accentuerebbe nel mondo il rateo delle emissioni di gas ad effetto serra, sia a causa della domanda cinese ed indiana, quanto per il meccanismo naturale dei gas ad effetto serra per positive feedback in Siberia. 

 L’accelerazione del climate change si legherebbe rapidamente ed in modo inscindibile con i problemi della sovra-popolazione, inducendo sia scarsità di materie, acqua potabile, terre fertili e necessità di migrazioni e quindi guerre finanziarie e scontri militari. Anche in questo contesto é ineluttabile la WWIII, quindi sarebbe importante per gli Stati nazionali il ruolo dell'hard power e delle sue capabilities. 

 L’enorme domanda crescente di beni, servizi, energia, acqua ecc... sarebbe in espansione in Cina ed India, la mobilità sarebbe soddisfatta con utilitarie tradizionali & ibride di dimensioni piccole. I produttori del II° mondo avrebbero grandi economie di scala e dimensione ed uno sfruttamento massivo dei carburanti sintetici derivati dal carbone. Per limitare l’esportazione di tali autovetture nei paesi ricchi, comparirebbero dazi e contingentamenti per ridurre la crisi dei produttori d'auto del I° mondo, rispetto a quelli del II° mondo. 

Sarebbe lenta la perdita d'importanza dei paesi produttori di petrolio, mentre sarebbe rapida la crescita d'importanza dei paesi esportatori di carbone. Presto si manifesterebbero sui mercati finanziari delle lotte tra monete e varie nazioni, blocchi politico-economici per una diversa metodologia di liquidazione dei saldi commerciali in scarsità di risorse. 

Ci sarebbe un mantenimento del potere finanziario dei paesi petrolarabi i quali anche con politiche di diversificazione finanziaria, potrebbero favorire nuovi equilibri rispetto a quelli attuali nel commercio estero L’incontrollata emissione di gas ad effetto serra causerebbe una massiva incidenza del climate change, nonostante l’esistenza di una crescente carbon tax sui carburanti fossili e loro derivati sintetici dal carbone. 

Le norme anti-inquinamento avrebbero imposto limitazioni per riscaldamento & blocchi traffico cittadino, ma lenta sarebbe la conversione dei produttori d'auto verso veicoli ibridi con espansione del segmento city car ibride/elettriche. Scarsa sarebbe l’espansione delle fuel-cell,  le auto sarebbero sempre più efficienti con una crescita dei km/litro. 

 Ci sarebbe un appesantimento dei debiti pubblici degli stati nazionali, sia per costi indotti dai danni del climate change (in talune aree anche per cause d'invecchiamento demografico) sia per inevitabili riflessi sul valore delle monete dei paesi e delle aree più indebitate. Ciò causerebbe una ulteriore riduzione d’approvvigionamento di materie prime, energie, rare aerths, semilavorati ecc... (tranne per carbone/carburanti sintetici ecc...

 La mitigazione degli effetti negativi del climate change sarebbe modesta e crescerebbero rapidamente le esternalità negative del climate change a causa dei gas ad effetto serra già rilasciati.
La blanda mitigazione delle emissioni di gas ad effetto serra e la scarsa strategia di adattamento, dipenderebbe in ogni caso da quanta energia (la cui produzione impatterebbe di nuovo sul climate change) sarebbe possibile produrre in una nazione, rispetto ai fabbisogni effettivi per mitigare gli effetti climatici negativi. 

 La mitigazione climatica a livello territoriale dati gli alti fabbisogni di qualche area della terra, non sarebbe sufficiente ad evitare la WWIII, ciò a causa anche dei contrasti politico-economici e finanziari, di un contesto molto competitivo, in scarsità di materie prime e risorse vitali, in presenza di un’alta sovrapopolazione con impellenti necessità di migrazione.


EFFICIENTE CONDIVISIONE TECNOLOGICA DELL'AUSTERITA' In questo contesto il prezzo del petrolio sarebbe altissimo, non ci sarebbe nessun successo dello shale gas a causa delle esternalità negative di tale metodo di produzione d'energia. In questo contesto non ci sarebbe nemmeno una sostituzione dei carburanti fossili con surrogati derivati del carbone, dato che I°, II° e III° mondo si avvierebbero rapidamente e collaborando e cooperando pacificamente,  verso una nuova economia del solare termodinamico e dell’idrogeno, con ampio efficentamento e rinuncia delle royalties da parte del I° mondo sul II° e III° mondo. 

 L’incidenza del climate change indurrebbe un rapido abbandono dei carburanti fossili ed una rapida conversione dei paesi di tutto il mondo, verso la produzione e consumo d'idrogeno. Ci sarebbe la totale rottamazione di tutte le auto a combustione interna e la loro sostituzione con mezzi a fuel cell per percorsi extraurbani. Nascerebbero dei kit per la conversione a fuel cell delle auto già prodotte, inoltre ci sarebbe un collasso della produzione d'auto nel mondo con conseguente crisi dei settori assicurativi rca auto per minore raccolta. 

La crisi economica del comparto auto indurrebbe una flessione del pil, parzialmente compensata dagli investimenti energetici nel solare termodinamico e superconduttori per politiche di conversione energetica. Inevitabile sarebbe l’appesantimento dei debiti pubblici degli stati del I° mondo anche a causa (in europa dell'invecchiamento della popolazione) dei danni del climate change e della forte caduta del pil, con ovvie ripercussioni sul valore delle monete sia nella circolazione interna sia nei cambi con monete estere. 

Ci sarebbe la caduta dei consumi elettrici per abbandono dei carburanti fossili e successiva crisi economica quindi una caduta dei consumi voluttuari, oltre al conseguente collasso dei settori informatica e cellulari e segmento elettrodomestici con impatti negativi sull'audience di tutti i media e scoppio di disordini pubblici e tumulti. Ci sarebbe l’abolizione del traffico urbano, la massificazione dei consumi pubblici di metropolitane, bus elettrici, biciclette, tricicli ed una diffusione della mobilità a piedi. Naturale abbandono del traffico merci su gomma con una sostituzione del traffico merci su rotaia e quindi l’inutilità di tutti gli investimenti pubblici in superstrade/strade rispetto a ferrovie, metropolitane piuttosto che smart high efficency elettrodotti con superconduttori (per ottimizzare il recupero dell'energia nel suo trasporto dalle lontane aree di produzione). 

Ci sarebbe un migliore efficentamento energetico di palazzi e case in tutto il mondo, con un rapido sviluppo dell'autoproduzione di energia da fonte solare con conseguente calo dei consumi elettrici e di metano/gas per il segmento famiglie, quindi un calo di pil nazionale del comparto energetico senza rimozione nel soddisfacimento dei bisogni primari nella popolazione (consumi incontabilizzabili per autoproduzione ed autoconsumo) 

Rapida e pressante sarebbe la crescita della carbon tax, che impatterebbe sulle tariffe aeree e navali, determinando una forte riduzione del traffico aereo civile e poi una forte caduta del turismo aeronavale e trasporto merci con susseguente riduzione della mobilità delle persone e delle merci a livello planetario. 

Ciò indurrebbe una graduale nascita di squilibri economici e produttivi con scarsità di beni in vari continenti a causa della riduzione degli scambi internazionali inoltre sarebbe marginale il turismo di massa come risorsa, tranne il piccolissimo segmento del turismo per ricchi 

Ci sarebbe una rapida perdita d'importanza dei paesi produttori di petrolio/energia fossile, una esponenziale crescita dell'importanza della capacità degli stati nazionali di produrre brevetti e conoscenza ed implementazione tecnologica, che eviterebbe la necessità d'importazione di materie e risorse, riducendo così sensibilmente la finanziarizzazione del problema, evitando d’innescare guerre valutarie mondiali con punti d'equilibrio sul commercio estero contrastanti. 

Istantanea sarebbe la crescita dell'importanza dei deserti con una rapida emersione di Australia e sud Africa e delle loro monete oltre alla crescita d'importanza della fascia sahariana che assieme alla penisola araba, sarebbero tutte aree di produzione ed esportazione d'energia verde (ma il sahara sarebbe controllato dal blocco OTAN) Più alta sarebbe la mitigazione degli effetti negativi delle esternalità negative del climate change in questo universo, tuttavia a causa dei gas ad effetto serra già rilasciati e del meccanismo naturale siberiano incontrollabile a positive feedback, per rientrare dai problemi climatici servirebbero tempi assai lunghi.  

La strategia d'adattamento dipenderebbe da quanta energia sarebbe possibile produrre in una nazione, rispetto ai fabbisogni effettivi per mitigare gli effetti climatici negativi. La mitigazione climatica a livello territoriale (che passerebbe anche dalla vendita di territori nazionali, cambiando la distribuzione delle risorse in Asia) considerando un'innovazione tecnologica condivisa senza royalties tra tutti i paesi del I°, II°, III° mondo, potrebbe essere sufficiente ad evitare la WWIII (con l'eccezione dei continenti come l’Africa, qualora non avessero mitigato la propria bomba demografica).





Differenze tra gli scenari:
  • FALSO RITORNO ALL'ETA' DELL'ORO é uno scenario dove la necessità di una riconversione energetica planetaria é bloccata dall'inerzia energetica dello shale oil/gas e dalla finanza, che non risconta sui prezzi del petrolio e delle terre/acqua i disastri della WWIII e degli effetti del climate change. Per cui il riallineamento dei prezzi delle commodities energetiche é nullo e poi diventa istantaneo e brusco, tale da essere un elemento di scontro, in un mondo ormai molto competitivo. In questo scenario, i problemi di climate change proverrebbero dagli stock dei gas ad effetto serra già emessi, dalle attività antropiche, quanto dallo scioglimento degli idrati di metano in Siberia con positive feedback.
  • CATASTROFE ULTRAVIOLETTA 
    é uno scenario dinamico e competitivo dove la riconversione energetica é tentata dal I° mondo, tuttavia il II°mondo ed il III°mondo non seguono gli sforzi del I°mondo per cui le emissioni di gas ad effetto serra continuano a salire. In questo scenario, i problemi da climate change proverrebbero dagli stock di gas ad effetto serra già emessi e da quelli emessi massicciamente per le attività antropiche del II°,III°mondo mentre sarebbero ininfluenti le questioni degli idrati di metano ed il loro scioglimento con meccanismi di positive feedback. Il riallimento dei prezzi sui mercati delle commodities (materie prime, energia, acqua dolce, terre fertile) é crescente e progressivo nel tempo e tale da essere concausa di forte e critica competitività nel mondo.
  • SURROGAZIONE INERZIALE ESPLOSIVA
    é uno scenario dinamico e competitivo, dove la necessità di una riconversione energetica planetaria é traslata nella falsa innovazione dei carburanti sintetici derivati dal carbone con bassissima emissione di gas serra, che però non sono la soluzione in quanto a livello aggregato i gas ad effetto serra per attività antropiche crescerebbero a causa del fatto che I°,II°,III°mondo si metterebbero tutti a produrre e bruciare carburanti sintetici!. In questo scenario, i problemi di climate change proverrebbero dagli stock dei gas ad effetto serra già emessi, dalle attività antropiche attuali, quanto dallo scioglimento degli idrati di metano in Siberia con positive feedback.Il riallimento dei prezzi sulle commodities (materie prime, energia, acqua dolce, terre fertile) é crescente e progressivo nel tempo e tale da essere concausa di forte e critica competitività nel mondo. Situazione drammatica, non sminata dalla cessione dei brevetti sui carburanti sintetici dal I°mondo al II° e III° mondo.

  • EFFICIENTE CONDIVISIONE TECNOLOGICA DELL'AUSTERITA'
    é uno scenario molto tecnologico, collaborativo, che potrebbe emergere per volontà politica del I°mondo o per la gravità della questione climate change, o per lungimiranza di politiche di lungo periodo sul controllo delle nascite in Africa e vendita dei territori russi della Siberia tra i vari competitor asiatici. In questo scenario, i problemi di climate change proverrebbero dagli stock dei gas ad effetto serra già emessi, quanto dallo scioglimento degli idrati di metano in Siberia con positive feedback.

Vedi anche:
Scenari di XXI°secolo (parte 1)
Rischi geostrategici per l'Europa, la WWIII a prima restrizione
La WWIII road map theory


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